mercoledì 10 febbraio 2016

Tavolino in radica del primo '900

Questo tavolino è arrivato in laboratorio piuttosto malconcio. In esso erano presenti varie tipologie di danno, dovute per la maggior parte alla conservazione in ambiente umido. Inoltre una diffusa infestazione di tarli stava compromettendo la solidità del legno.

Il danno più diffuso era lo svergolamento delle cornici e lo stacco dell'impiallacciatura in radica, dovuto all'umidità, che aveva anche allentato la colla delle gambe causandone il distacco. Uno strato di sporco copriva il legno e rendeva opaca la verniciatura originaria ormai compromessa dalla presenza di muffa.

Sul piano di servizio, lo strato in sottile radica di noce era quasi completamente sollevato e molte parti erano andate perdute, rendendo irrecuperabile  il rivestimento originario. Si è quindi deciso di sacrificarlo utilizzandone parti per la reintegrazioni delle fasce laterali.

La prima operazione è stata quella di consolidamento dell'impiallacciatura esistente e stacco e recupero di quanto possibile dal piano. Sono state reincollate le gambe e le cornici. Successivamente si è provveduto alla pulitura del legno tramite lavaggio a spugna con prodotti sgrassanti ed asciugatura al sole al fine di debellare muffe e macchie di umido. Al termine di queste operazioni si è eseguita la disinfestazione del legno dai tarli, tramite stesura a pennello ed iniezione nei fori di prodotto antitarlo. Operazione ripetuta a distanza di tre settimane, durante le quali il mobile è rimasto chiuso in teli in polietilene.

In seguito sono state reintegrate le cornici mancanti e raddrizzate e reincollate quelle svergolate del piano, reintegrata l'impiallacciatura laterale. Su tutto il pezzo è stata stesa una mano di olio di lino tiepido diluito a solvente a cui ha fatto seguito la stuccatura dei fori dei tarli con pasta di legno.
 
Per il piano superiore, avendo perduto il rivestimento originario, si è concordata, su richiesta del cliente, la creazione di una scacchiera. Per la sua realizzazione sono state utilizzate essenze di acero e noce, con filettatura in acero a bianco/nero e quadretti in bois de rose.

La misura dei quadri della scacchiera è stata proporzionata alla dimensione del piano, valutandone la comodità di utilizzo con i pezzi da gioco attualmente in commercio. Ciò ha permesso la creazione di due fasce laterali per i pezzi mangiati. Il disegno semplice richiama quello di alcuni tavolini da gioco dello stesso periodo.

Terminato l'incollaggio delle tessere, tutto il mobile è stato levigato e preparato per la lucidatura a gommalacca, eseguita a tampone, previa tintura delle parti nuove per accompagnarle alla nuance delle parti originali.