L'attività del laboratorio consiste principalmente nel
restauro e nella conservazione di oggetti in legno, sia esso
massello che lastronato, impiallacciato, intagliato, intarsiato o dorato. Il
lavoro viene svolto su mobili d'arredo, in legno e tinti o laccati (tavoli, sedie, comò, armadi, credenze) cornici, infissi, porte, boiserie.
Ogni caso viene valutato singolarmente a seconda della tipologia di intervento necessaria; la prassi di lavoro si può schematicamente individuare in sei fasi.
Documentazione fotografica: questa è una fase rilevante che
accompagna sempre ogni momento del restauro, con una sequenza
cronologica delle fasi eseguite testimoniando le problematiche affrontate.
Pulitura: serve per rimuovere
sporco, vecchie cere o vernici ossidate che alterano il colore originale, in alcuni casi le puliture possono essere
eseguite a secco con bisturi o raschietti. Solo in casi estremi si raggiungerà il legno nudo, tendendo invece a preservare la patina raggiunta dal mobile nel tempo.
Consolidamento: si attua sulle parti seriamente danneggiate dai tarli e serve per ridare solidità al legno, viene effettuato con resina acrilica. Ad esso segue la stuccatura delle piccole lacune e dei fori mediante cere naturali tonalizzate (cera carnauba, cera d'api) o stucco a base di gesso di Bologna e colla di coniglio, nel caso di parte dorate o pasta di legno e colla animale.
In alcuni casi è invece preferibile rifare la parte danneggiata ad imitazione dell'originale.
Restauro della struttura lignea: consiste nel reincollaggio delle parti staccate o
disarticolate, nel fissaggio dei sollevamenti, nel ripristino di
incastri, nell'integrazione con legno della stessa essenza
delle parti mancanti o irrimediabilmente danneggiate, nel riassemblaggio
e ripristino della funzionalità del mobile e nel recupero meccanico
funzionale della ferramenta (serrature, catenacci, cerniere, etc).