Questa sedia in faggio, dal modello
semplice e lineare, presentava un'impagliatura in cordoncino, abbastanza particolare, ma purtroppo compromessa da alcune rotture e da un diffuso sudiciume dovuto
all'età, all'uso e all'immagazzinaggio inadeguato.
La gamba anteriore destra
aveva una rottura nell'incastro superiore, che comprometteva la stabilità della sedia. Tutti gli incastri inoltre, risultavano scollati e poco
stabili.
Il legno era ricoperto da uno strato di muffa grigia con evidenti chiazzature nere, ed il caratteristico odore di 'cantina'.
La prima operazione è stata quella di
eliminare l'impagliatura, ripulire il legno dalla muffa mediante
lavaggio con detergenti e successiva carteggiatura.
Dopo la ricostruzione del terminale fessurato, e
l'eliminazione di alcuni chiodi che fermavano le traversine, tutte le parti sono state trattate con una mano
di olio di lino tiepido e liquido antitarlo, lasciando assorbire per alcuni giorni il prodotto.
In seguito si è provveduto al
consolidamento degli incastri utilizzando colla da falegname, a cui ha fatto
seguito una puntuale morsettatura, al fine di rendere nuovamente stabile la sedia.
Prima di rinnovare l'impagliatura, si è
provveduto alla stesura della finitura a mezza cera, con un fondo di gommalacca mordenzata, ripassato con cera d'api. Ciò ha permesso di attenuare alcune macchie di ruggine persistenti e di dare al legno un aspetto 'caldo'.
La nuova impagliatura è stata eseguita
con paglia palustre, dissimile all'originale sia come disegno che
come qualità.
Questa scelta si è resa necessaria in quanto il tipo di lavorazione e materiale dell'impagliatura originale sarebbero oggigiorno esageratamente onerosi per un pezzo dal modestissimo valore commerciale.
Questa scelta si è resa necessaria in quanto il tipo di lavorazione e materiale dell'impagliatura originale sarebbero oggigiorno esageratamente onerosi per un pezzo dal modestissimo valore commerciale.